Concorsi / Workshop
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TIPOLOGIA: SP – SPAZIO PUBBLICO
DENOMINAZIONE: CONVOCATORIA EN DOS FASES PARA EL DISEÑO Y CONSTRUCCIÓN DE UNA ISLA CLIMÁTICA DE CARÁCTER PERMANENTE EN LOGROÑO
COMMITTENTE: ASOCIACIÓN CONCÉNTRICO
AUTORI: GIOVANNI LAGANA’, SONIA LO SCHIAVO
ANNO: 2024
SUPERFICIE: 2000,00 MQ
COSTO COMPLESSIVO DELL’OPERA: € 80.000,00
ABSTRACT
El concepto del proyecto se caracteriza por el uso de un lenguaje arquitectónico que respeta el contexto de la intervención. Una sobrescritura de una matriz geométrico-lineal destinada a circunscribir "la valla" de la futura ISLA CLIMÁTICA URBANA mediante la adición de un suelo blando reverdecido con hierbas (como las existentes) y salpicado de árboles peculiares (Carpinus Betulus resistente a la sequía). “El centro de la escena”, la fuente existente, se revisita con un diseño contemporáneo que implica la inserción de: una gran pérgola (hito urbano) reverdecida por particulares plantas trepadoras (Parthencisus Quinquefolia resistente a la sequía); una serie de asientos lineales (acero y madera); un sistema de pavimentos drenantes (losas de hormigón y láminas de madera de ipè) que caracterizan la superficie de paso y, por último, la reconstrucción del pavimento existente de la propia fuente en siete figuras geométricas que recuerdan el diseño de un "Tangram" chino.
Toda la intervención está diseñada para restablecer un compromiso justo entre lenguaje formal, nuevos comportamientos y condiciones climáticas aceptables.
La estrategia para reducir el efecto isla de calor es la siguiente:
- Plantación de nuevos árboles; la inserción de hierbas y trepadoras
- Creación de una superficie permeable considerable
- Creación de una gran zona de sombra
- Optimización del índice SRI (índice de reflectancia solar) mediante el restyling del revestimiento mineral de la fuente existente con la adición de un color luminoso y reflectante.
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TIPOLOGIA: A – ARCHITETTURA
DENOMINAZIONE: CONCORSO DI PROGETTAZIONE IN DUE GRADI “RIQUALIFICAZIONE PALAZZO GAGLIARDI DE RISO DA DESTINARE A POLO CULTURALE E DEL TURISMO ECOSOSTENIBILE”
COMMITTENTE: AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI VIBO VALENTIA
AUTORI: GIOVANNI LAGANA’ CON PIETRO BARLETTA, ANTONIO CAMILLÒ, VINCENZINA FAZIO, GIUSEPPE MASSARA, FABIO MONTELEONE, SERGIO POLICARO
ANNO: 2023
SUPERFICIE: 850,00 MQ
COSTO COMPLESSIVO DELL’OPERA: € 5.150.000,00
ABSTRACT
“… La tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri…” (Gustav Mahler)
Palazzo Gagliardi-De Riso è un immobile caratterizzato dal duplice rapporto tra insediamento urbano e tipologia edilizia, dove ogni elemento tipologico che lo contraddistingue ripercorre l’evoluzione storica della città che negli anni ha portato all’attuale conformazione. Intraprendere un progetto di riqualificazione e riuso di un edificio storico come quello di palazzo Gagliardi-De Riso vuol dire accostarsi alla storia di una comunità che parla attraverso le sue pietre. Il fascino e il tempo, insieme alla gravità (matericità) e alla luce, come “splendor del Vero”, rappresentano i canoni estetici più autentici che l’edificio riesce ad emanare ancora oggi.
La nostra idea affronta il tema dell’architettura essenziale e del contrappunto: elementi che si relazionano all’esistente rispettandone la metrica ottocentesca in un linguaggio semplice e leggero, restituendone allo stesso Palazzo una nuova veste di matrice contemporanea.
Il concept di progetto si muove fra due dimensioni tra loro correlate: la tutela e la valorizzazione e sposa la filosofia del “restauro critico e inventivo” attraverso la previsione di una serie di operazioni finalizzate all'integrità dell’immobile, al recupero dello stesso nonché alla conservazione e trasmissione dei suoi valori culturali in veste contemporanea. Una facciata diafana, di forma rettangolare, che si contrappone a quella del prospetto principale che costeggia Corso Umberto, rappresenta l’elemento caratterizzante dell’intero intervento. L’intento è quello di ricollocare e mettere in tensione l’imponente edificio (vero e proprio capolavoro dell’architettura neoclassica ad opera dell’ingegnere Giovan Battista Vinci) all’interno del contesto urbano vibonese assegnandone un ruolo di prim’ordine quale quello di attrattore culturale della città. La facciata è pensata come un frame tridimensionale leggero e traslucido che penetra anche all’interno del Palazzo (cortile) e che, come una sorta di ipertesto, tende a valorizzare le informazioni/stratificazioni materiali e immateriali dell’immobile; “una macchina del tempo” pronta a sorprendere e a rivelare lo spessore storico-architettonico e culturale dell’edificio, mediante il sapiente utilizzo della tecnologia (proiezione sulla facciata di personaggi storici, dettagli architettonici e informazioni varie che mettono in luce l’anima romantica che lo stesso edificio possiede in quanto costruito tra il XVIII e il XIX sec. con delle sfumature in superficie di colore rosso).
51CON
TIPOLOGIA: A – ARCHITETTURA
DENOMINAZIONE: CONCORSO DI PROGETTAZIONE IN DUE GRADI “COSTRUZIONE DI NUOVE SCUOLE MEDIANTE SOSTITUZIONE DI EDIFICI”
COMMITTENTE: MINISTERO DELL’ISTRUZIONE – UNITÀ DI MISSIONE PER IL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR)
AUTORI: GIOVANNI LAGANA’ CON ANTONIO CAMILLÒ, CRISTOFORO INFANTINO, SERGIO POLICARO
ANNO: 2022
SUPERFICIE: 1.294,00 MQ
COSTO COMPLESSIVO DELL’OPERA: € 2.086.976,56.
ABSTRACT
… Considero la scuola come un ambiente spaziale dove sia bello imparare. Le scuole sono cominciate con un uomo sotto a un albero, che non sapeva di essere un maestro, e che esponeva ciò che aveva compreso ad alcuni altri, che non sapevano di essere degli studenti. Gli studenti riflettevano sugli scambi di idee che avvenivano tra loro e pensavano che era bello trovarsi alla presenza di quell'uomo. Si auguravano che anche i loro figli ascoltassero un uomo simile. Presto si eressero gli spazi necessari e apparvero le prime scuole… (Louis Khan)
Riflettere sul significato che assume oggi la scuola significa valutare il ruolo di questo luogo “pulsante” e in costante divenire, legato a comportamenti e a valori mutevoli quali l’accoglienza, l’inclusione, la cultura, la cittadinanza attiva, etc., tutte espressioni autentiche di una società cangiante e variopinta come quella attuale. Una nuova agorà del terzo millennio, è questa la cifra della scuola contemporanea; una nuova centralità nell’essere qui e ora e sentirsi parte di un mondo che avanza in un’architettura “aperta”, pronta ad accogliere la diversità e a includere tutti, senza lasciare indietro nessuno, nei processi di formazione e di educazione. La creazione della motivazione, della partecipazione e interazione fra pari, non ultimo, la costruzione attiva delle conoscenze, per dirla alla John Dewey, il learning by doing, sono tutte dimensioni che hanno dei punti di tangenza con gli ambienti di apprendimento e quindi con l’architettura scolastica.
La proposta nasce dalla reinterpretazione della tipologia a corte (1294,00 MQ) che, oltre ad essere tra le più utilizzate nella storia e soprattutto nei contesti mediterranei, risulta essere ancora attuale, facendo riscoprire il ruolo importante dello spazio “in-between”, quello tra interno ed esterno, orizzontale e verticale, e tra gli stessi ambienti interni dell’organismo architettonico. A partire dalla corte centrale, un vuoto protetto e rassicurante contraddistinto da una vera e propria “Orchestra” teatrale, in cui i bambini, consapevolmente e inconsapevolmente, vanno in scena quotidianamente percependo lo scandire del tempo, e da una “Cavea”, una formidabile seduta per guardare film e spettacoli teatrali en plein air o assistere ai vari giochi organizzati, copertura dell’aula magna e della palestra e privilegiato osservatorio verso la città, tutto l’impianto si struttura in diversi nuclei funzionali continuamente interagenti fra di loro, lasciando spazio alla fluidità dei percorsi e degli ambienti di apprendimento. Il concetto base è quello di sostituire il tradizionale corridoio interno, organizzato con aule disposte su entrambi i lati, con un percorso costituito da una successione di spazi attivi interni ed esterni, associati a diversi momenti di studio formale e informale.
45CON
TIPOLOGIA: SP – SPAZIO PUBBLICO
DENOMINAZIONE: CONCORSO DI PROGETTAZIONE IN DUE FASI PER LA REALIZZAZIONE DI UN PARCHEGGIO IN LOCALITÀ PACÌ A SCILLA (RC)
ORGANIZZOTORI: AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SCILLA
AUTORI: GIOVANNI LAGANA’, SONIA LO SCHIAVO
ANNO: 2019
SUPERFICIE: 2,50 HA
ABSTRACT
Il progetto del parcheggio in Località Pacì a Scilla (RC), un luogo di particolare fascino e bellezza naturale della Costa Viola, si appoggia a dei valori etici, estetici ed ambientali che riformulano l’idea stessa del parcheggio attribuendogli una nuova dimensione contemporanea come luogo di aggregazione sociale e di incontro, un vero e proprio parco-parcheggio, “PacìPark”.
Un’area libera di 2,50 HA aperta su tre fronti e collocata su una collina rivolta a mare con una pendenza di circa il 30% ha permesso di ospitare e innervare una serie di segni e significati volti a risemantizzare un nuovo spazio pubblico, un impianto strategico e soprattutto di servizio alla città di Scilla.
Uno spazio ibrido strutturato per accogliere pezzi e tracce di paesaggio costiero, fagocitandoli al suo interno, senza venire meno all’obiettivo primario di prevedere almeno 300 posti auto.
Dal punto di vista progettuale, due sistemi hardware si sviluppano e si sovrappongono in lungo e in largo nell’area in questione dando origine a un nuovo paesaggio antropico e figurativo che risalta il genius loci, i linguaggi, i codici, gli elementi e i materiali del posto.
41CON
TIPOLOGIA: SP – SPAZIO PUBBLICO
DENOMINAZIONE: CONCORSO INTERNAZIONALE IN DUE FASI PER LA PROGETTAZIONE DEL PARCO VIARNO A PREGASSONA (LUGANO)
ORGANIZZATORI: CITTA’ DI LUGANO
AUTORI: GIOVANNI LAGANA’, SONIA LO SCHIAVO
ANNO: 2018
SUPERFICIE: 3,00 HA
ABSTRACT
La realizzazione di un “Museo senza muri”, en plein aire, caratterizzato da collezioni outdoor (sculture) e ambienti naturali, costituisce un delicato leitmotiv per una utenza variegata.
L’idea progettuale è quella di definire uno spazio aperto dove opere d’arte e paesaggio si compenetrano e si fondono in un unico sistema semantico volto a contrassegnare la nuova fisionomia di uno sculpture park.
Un luogo ibrido impregnato di significati, elementi e materiali diversi tenuti insieme da un sofisticato design, dove lo spettatore è costantemente invitato a vivere un’esperienza polisensoriale su differenti livelli di percezione ed interazione. Il loisir, il gioco, la cultura, la didattica e l’educazione sono altri temi che con l’arte e la natura definiscono un programma ricco e articolato.
27WS
TIPOLOGIA: WS - WORKSHOP
DENOMINAZIONE: WORKSHOP STANZIALE DI PROGETTAZIONE "ARCHITETTURA E NATURA" - PREMIO SIMONETTA BASTELLI, SAN VENANZO
ORGANIZZOTORI: ASSOCIAZIONE CULTURALE ARCHITETTO SIMONETTA BASTELLI
AREA: GIARDINO VULCANOLOGICO ATTORNO AL CRATERE PIAN DI CELLE, SAN VENANZO (1,00 HA)
TUTOR: GIOVANNI LAGANA’
TEAM: GIORGIA PANARELLO, ALESSIO PEA, ANGELICA ROSSI, SALVATORE SANTORO, ELIANA STRANO
ANNO: 2014
ABSTRACT
“Paesaggi litici in punta di penna” è una proposta progettuale nata dalla ricerca di una condizione di centralità per il parco vulcanologico di San Venanzo, individuata dalla presenza di tre crateri (il Maar di San Venanzo; Pian di Celle; Cono di Celli) e di un’identità condivisa per la collettività fondata su indiscutibili valori, in particolare quelli storico-naturalistici che aleggiano in modo evidente in questo significativo ambito paesaggistico. Alla grande scala “l’immateriale” è il protagonista della narrazione: tre fasci di luce collocati al centro dei tre crateri, con un’intensità luminosa diversa, quasi a rimarcarne i differenti caratteri dimensionali e geografici, per sottolineare l’importanza simbolica dei tre contesti. Alla piccola scala, invece, nel giardino vulcanologico attorno al cratere di Pian di Celle, il frammento “più autentico” di tutto il complesso, il recinto e lo spazio centrale sono due focus di studio importanti nel mettere in scena il giardino stesso.
24CON
TIPOLOGIA: SP – SPAZIO PUBBLICO
DENOMINAZIONE: CONCURSO INTERNACIONAL DE IDEAS PARA LA ORDENACIÓN DEL ÁMBITO DE LA PUERTA DEL SOL DE MADRID
ORGANIZZOTORI: COAM (COLEGIO OFICIAL DE ARQUITECTOS DE MADRID)
AUTORI: GIOVANNI LAGANA’, SONIA LO SCHIAVO CON GIUSEPPE ANANIA, DANIELA CRICRI’, RAIMONDO BRUNO DE RAFFAELE, ANDREA LONETTI, ALFONSO SANFILE, CHIARA SARACENO, MASSIMO SCALZO, FEDERICA SILIPO
ANNO: 2013-2014
SUPERFICIE: 1,10 HA
ABSTRACT
Puerta del Sol es una plaza a forma de “exedra” que desde el siglo XV representó por Madrid un espacio simbólico y emblemático por excelencia. Punto céntrico entre dos grandes zonas verdes, el Parque del Retiro y el de Atenas, tiene un carácter tipicamente urbano: un gran suelo donde la componente mineral adquiere una importancia extraordinaria tanto en el plano global de su organización, como en el comunicativo.
Hoy en día todo su aparato global (por ejemplo las señales de tráfico, los palos de iluminación, las garitas, etc.) aparece muy caótico, redundante por algunos aspectos, distorcionando la imagen de plano ideal de apoyo y de un perfecto lugar de encuentro.
El proyecto sale de las antedichas consideraciones/sugestiones y se basa en una idea muy simple, la de un grande “ABANICO”.
El dibujo de un objeto típico de la identidad española, además de color rojo, en linea con la natural conformación de la plaza, es el presupuesto de una visión unitaria, la de un espacio público contemporáneo que determine la justa tensión emotiva con las comunidades instaladas y no.
Como un grande paño, su suelo está marcado por las señales del pasado y del presente que simbolizan la tradición y las novedades de la identidad madrileña, por ejemplo las siete estrellas de cemento a la base del abanico, una citación al antiguo concejo territorial de la “Tierra de Madrid”, que se unen a la placa del Km 0, origen de las carreteras españolas, o la planta del Madroño (una planta símbolo elegida en los años por la capital madrileña) plantada a seto y situada a lo largo de las paradas del metro. Ritmo, movimiento, luz, tonalidades de colores y materiales de diferente natura representan los cánones fundamentales para la valorización del paesaje urbano de la entera plaza.
19WS
TIPOLOGIA: WS - WORKSHOP
DENOMINAZIONE: WORKSHOP INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE “PETTINISSA, LA LUNGA LINEA VERDE”, REGGIO CALABRIA
ORGANIZZOTORI: POLITECNICO DI MILANO / NABA NUOVA ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI MILANO / MASTER PAESAGGI STRAORDINARI / UNIVERSITÀ MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA / DIPARTIMENTO OASI
AREA: AREA 2 CALOPINACE, REGGIO CALABRIA (21,00 HA)
TUTOR: GIOVANNI LAGANA’
TEAM: RAIMONDO DERAFFELE, MARZIA FARANDA, LORENZO IERO, ANDREA LONETTI, FRANCESCO MILANO, MARIA GRAZIA POLIMENI, GIUSY SALERNO
ANNO: 2011
ABSTRACT
L’area del Calopinace ha un carattere incerto, un pò urbano e un po’ rurale accogliendo al suo interno infrastrutture di collegamento nodali per la città di Reggio Calabria (lo svincolo Reggio Centro e le bretelle sulla fiumara), edifici pubblici rilevanti (il Palazzo della Provincia, il Ce.Dir. e il palazzo di Giustizia), case sparse e persistenze agricole (agrumeti, orti, uliveti e verde incolto). La proposta progettuale si articola su due livelli di azione: il primo, a grande scala, mira a strutturare e dare significato e riconoscibilità al sistema Pettinissa (una dorsale verde ad alta sostenibilità lungo il tratto urbano dell’A3/SS106, dall’attacco del Ponte in Villa S. Giovanni all’aeroporto di Reggio Calabria, e lungo le fiumare che da questa vanno al mare); il secondo, incentrato proprio sull’area Calopinace, è teso alla valorizzazione in termini di paesaggio dell’intero habitat. L’idea è quella di stabilire una nuova centralità attraverso un parco urbano, un grande nodo che riordina le connessioni e il sistema di accessibilità attraverso dispositivi che favoriscono la mobilità dolce, come piste ciclabili e attraversamenti pedonali. Un Parco che sperimenta la dimensione della prossimità mediante giardini sperimentali e di vicinato, nuovi spazi pubblici, aree gioco e di loisir, parcheggi, alberature e piantagioni di particolare pregio paesaggistico facenti parte di una eventuale collezione museale all’aperto.
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TIPOLOGIA: WS - WORKSHOP
DENOMINAZIONE: WORKSHOP SUL PAESAGGIO NELLA FEDERAZIONE DEI COMUNI DEL CAMPOSAMPIERESE
ORGANIZZOTORI: FEDERAZIONE DEI COMUNI DEL CAMPOSAMPIERESE
PIATTAFORMA: PROVINCIA ITALIANA, EVENTO COLLATERALE ALLA XII BIENNALE INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA DI VENEZIA
AUTORI: GIOVANNI LAGANA’ CON FRANCO ZAGARI, VINCENZO GIOFFRE’, LUIGI SIVIERO, GRAZIELLA GRASSO, GIOVANNA SALGARELLO, MICHELANGELO PUGLIESE
ANNO: 2010
ABSTRACT
“GIARDINI D’ACQUA”. Giardini d’acqua visti anche sotto la veste di attraversamenti sospesi e privilegiati punti di contatto con piste ciclabili, scarpate (trasformate in solarium e gradinate), piazze, orti, etc., danno vita a fuochi urbani contemporanei, luoghi del piacere e della convivialità. È questa una sezione tematica del workshop sul paesaggio svolto nella federazione del Camposampierese (11 comuni con una popolazione di circa 100.000 abitanti) che ha visto la presenza di molti studiosi coordinati dal Prof. Franco Zagari e l’approfondimento di diversi temi e tematiche sul paesaggio urbano e periurbano. Nuove centralità e nuovi comportamenti ridefiniscono, in questo caso specifico le vie d’acqua, elementi peculiari di questi contesti paesaggistici, riassegnando proprio all’acqua il ruolo di principale protagonista per definire relazioni significative nel territorio e tra la popolazione e i suoi paesaggi fluviali. Le linee d’acqua ritornano quindi ad essere gli elementi identitari più forti di tutto il paesaggio del Camposampierese, pensate sotto forma di nuovi attrattori sociali che, oltre a svolgere il ruolo funzionale di irrigazione dei campi, si vestono di molteplici valori etici ed estetici.